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Cave Canem (Beware of the dog) Mosaic 66 x 66 cm - I century B.C. from Pompeii-Museum Shop Italy

 Cave Canem(beware of the dog), Mosaic 66 x 66 cm, I century B.C., from Pompeii, House of the Tragic Poet

Cave Canem (Beware of the dog), Mosaic 66 x 66 cm, I century B.C., from Pompeii, House of the Tragic Poet

In the novel Satyricon the Latin writer Petronius describes a scene where the protagonist is frightened by a very realistic mosaic representing a ferocious watchdog with the warning Cave Canem.

As Trimalcione (*) was being carried away, a player with a tiny flute approached his head, and as if speaking secretly in his ear, he played for him all along the way. We came behind, already satiated with refinements, together with Agamemnon.

When we reached the door we found a sign posted where it was written: "Will the slave who goes out without his master's permission take a hundred sticks"

Just in the hall stood a green-clad concierge with a cherry-colored belt, peeling peas from a silver platter. Above the threshold hung a golden cage with a colorful magpie inside that greeted the guests.

I looked at these things in amazement when I had to jump back so abruptly that at times I broke my leg. I had seen on the left, and near the porter's lodge, a large dog tied to a chain, painted on the wall that looked alive, with all capital letters written underneath: BEWARE OF THE DOG. My companions laughed....(**). 

Satyricon, Petronius Arbiter ( 26 - 66 AD).

 

(*) Trimalcionico ( Ita ) adj. (pl. m. -ci), letter. - Worthy of Trimalcione or Trimalchione, a rich but rough freedman who, in the novel Satyricon by the Latin writer Petronius, prepares a spectacular dinner, however annoying the guests with the continuous explanations relating to the dishes presented and their preparation.

(**) They were very common at the entrance of the house, on the floor, the motto: hi !, and the warning: cave canem!

 

 

 

Nel romanzo Satyricon lo scrittore latino Petronio descrive una scena dove il protagonista si spaventa per un mosaico molto realistico che rappresenta un feroce cane da guardia ed un avviso: Cave Canem

"...Mentre Trimalcione (*) veniva portato via, si avvicinò alla sua testa un suonatore con un minuscolo flauto, e come se gli stesse parlando in segreto all'orecchio, suonò per lui lungo tutta la strada. Dietro venivamo noi, già sazi di raffinatezze, insieme ad Agamennone.

Arrivati alla porta vi trovammo affisso un cartello dov'era scritto: "Lo schiavo che uscirà senza permesso del padrone prenderà cento legnate"

Proprio sull'ingresso stava un portiere vestito di verde con una cintura color ciliegia, intento a sbucciar piselli in un piatto d'argento. Sopra la soglia pendeva una gabbia d'oro con dentro una gazza variopinta che salutava gli ospiti.

Guardavo stupito queste cose, quando dovetti fare un salto indietro così improvviso che a momenti mi spezzavo una gamba. Avevo visto sulla sinistra, e vicino alla guardiola del portiere, un grosso cane legato alla catena, dipinto sulla parete che pareva vivo, con scritto sotto a tutte maiuscole: ATTENTI AL CANE. I miei compagni ridevano..."

Satyricon, Petronio Arbitro (26 - 66 d.C.)

(*) Comuni erano all'ingresso dell'abitazione, sul pavimento, il motto: salve!, e l'avvertimento: cave canem!

(**) trimalciònico agg. (pl. m. -ci), letter. – Degno di Trimalcione o Trimalchione, un ricco ma rozzo liberto che, nel romanzo Satyricon dello scrittore latino Petronio, imbandisce una cena spettacolare, infastidendo però i convitati con le continue spiegazioni relative alle vivande presentate e alla loro preparazione.

 

 

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